Stampa questa pagina

Il "da Vinci" e la chirurgia robotica al San Raffaele Giglio

Scritto da 

Palermo, Villa Igiea - Il robot Da Vinci, la più avveniristica evoluzione nella chirurgia tecnologica, è ufficialmente in funzione al San Raffaele Giglio di Cefalù che ne ha avviato l'utilizzo in chirurgia generale e urologia, dove è stato effettuato, ieri, il primo intervento di prostatectomia radicale. La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù, presieduta dal prof. Umberto Veronesi, è la quarta struttura del Mezzogiorno d'Italia ad aver accettato la sfida della chirurgia tecnologica con l'acquisizione di un robot. "Il San Raffaele ha sempre perseguito l'obiettivo dell'eccellenza - dice il direttore generale dell'ospedale siciliano, Benito Amodeo. Non può esistere l'eccellenza se non si fa seguire da una dotazione tecnologica di rilievo. Il robot da Vinci entra in quest'ambito". Il sistema "daVinci?" è stato introdotto, per prima, in Italia da ab medica S.p.A., un'azienda che ne ha diffuso l'utilizzo portando l'Italia, rispetto ad ogni altro paese europeo - sottolinea il presidente di ab medica, Aldo Cerruti - ai livelli più alti di affidabilità al mondo nel campo della chirurgia mininvasiva. La chirurgia robotica sfrutta gli stessi accessi della "laparoscopia" ma con notevoli vantaggi, elevando il livello qualitativo intraoperatorio. L'intervento viene eseguito da una consolle, posta lontana dal paziente, da cui si ottiene un campo visivo tridimensionale (nella laparoscopia è bidimensionale n.d.r.). Il chirurgo indossa un guanto virtuale. Gli strumenti collegati alle braccia del robot sono in grado di replicare perfettamente il movimento della mano umana con ben 7 gradi di libertà, rispetto ai 4 gradi della chirurgia laparoscopica. Permettono, inoltre, di annullare eventuali e naturali tremori della mano umana, facilitando la fase demolitiva e consentendo una più accurata fase ricostruttiva. L'applicazione del robot "daVinci?" sarà estesa presso il San Raffaele Giglio di Cefalù all'ortopedia e per l'asportazione di altri tipi di tumore che abbracciano anche il campo della ginecologia. Le sue potenzialità sono molteplici e riguardano inoltre la chirurgia toracica, la cardiochirurgia e la chirurgia pediatrica. Ad impiegare il "daVinci?" nell'attività operatoria del nosocomio cefaludese sono il coordinatore dell'area chirurgica, Michele Carlucci, il primario di chirurgia generale Giuseppe Mastrandrea e il primario di urologia, Gianfranco Savoca. La Fondazione siciliana è nata nel 2003 da un progetto di sperimentazione gestionale che vede insieme al San Raffaele di Milano, la Regione Siciliana, l'Azienda sanitaria 6 di Palermo, il Comune di Cefalù. In tre anni di attività il San Raffaele Giglio ha attivato 250 posti letto e i reparti di urologia, oncologia, riabilitazione, lungodegenza, neurochirurgia, neurologia, ortopedia, oculistica e diagnostica per immagine che si aggiungono alle preesistenti unità, tutte potenziate ed ampliate sul modello "San Raffaele". Entro l'anno il San Raffaele Giglio conta di avviare, fra l'altro, il centro di reimpianto delle protesi, il centro di sclerosi multipla, l'unità di valutazione dell'Alzheimer e il centro di diagnosi precoce dei tumori. Nei prossimi obiettivi anche il "polo di neuroscienze". L'ospedale siciliano ha ottenuto, nei mesi scorsi, un finanziamento nazionale di 71 milioni di euro per la costruzione di un polo oncologico con un laboratorio di proteogenomica su progetto del CNR. Contatti Stampa: Vincenzo Lombardo - Ufficio Stampa - San Raffaele Giglio Mobile 335.8382991 BC studio - Ufficio Stampa ab medica S.p.A. Francesca Bianucci Mobile 335-6178582

Letto 1929 volte Ultima modifica il Venerdì, 20 Giugno 2014 13:17
Vota questo articolo
(0 Voti)